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Cagliostro e la Massoneria Egizia



Illustre quanto misconosciuto fu il maestro Rosacroce Alessandro Conte di Cagliostro. Il suo operare fu l'ultimo tentativo di unire la Chiesa di Pietro a quella Giovanni. Fu inviato dai Cavalieri di Malta a compiere una missione in Europa, ovvero restaurare gli antichi misteri, in congiunzione ad altri iniziati quali il Conte di Saint Germaine e Giacomo Casanova. Nacque sotto il nome di Acharat e studiò alchimia sotto il suo maestro Althotas presso la Mecca. Fu infine iniziato ai misteri di Osiride a Giza, nella Grande Piramide di Cheope.


Iniziato ai più alti gradi di diverse logge massoniche sparse in Europa, riuscì ad attingere alla fonte segreta della massoneria attraverso un severissimo processo di rigenerazione e meditazione. Nel suo peregrinare per le corti d'Europa, curò i poveri gratuitamente e si circondò di intellettuali ed aristocratici. “In verbis, in herbis, in lapidibus”, nelle parole magiche, nel regno vegetale e in quello minerale stavano le sue miracolose cure alchemiche. Purtroppo attirò tante benedizioni quante maledizioni: in particolare l'odio di Maria Antonietta, che cercò in tutti i modi di diffamarlo. Preannunciò la distruzione della Bastiglia dove era stato ingiustamente imprigionato per "l'affare della collana".


Dopo la cacciata di Cagliostro dalla Francia, le accuse di Maria Antonietta arrivarono infine al braccio armato della Chiesa di Pietro, ovvero la Santa Inquisizione che cercò in tutti i modo di diffamare il Maestro e infine riuscì a imprigionarlo a vita nella Rocca di San Leo. I gesuiti infangarono la sua memoria producendo una falsa biografia: con un falso storico unirono il nome del truffatore Giuseppe Balsamo a quello di Alessandro Conte di Cagliostro. Chiunque identifichi Balsamo come Cagliostro, rende dunque omaggio all'Inquisizione più che alla Rosacroce.


Dallo spirito rivoluzionario, con un forte impulso per l'evoluzione dell'individuo, della società e dell'umanità, Cagliostro elaborò il rituale della Massoneria Egizia, introducendo l'ermetismo cristiano in massoneria. Così come l’impulso mitraico dei primi Rosacroce, la massoneria egizia di Cagliostro mirava a restituire il significato originario alla massoneria, che aveva ormai perso l'impulso vitale successivo alla fondazione da parte di ciò che rimaneva dei Templari. Cagliostro andò ben oltre il mitraismo, recuperando il simbolismo che univa ebrei ed egiziani, attraverso la figura di Mosé. Fu il perfetto rappresentate dell'esoterismo italiano, sospeso tra genio e accuse di ciarlataneria, incarnando in pieno lo Spirito di Popolo italiano che ricapitola l'Epoca di Cultura Egizio-Caldaica.


Come Steiner stesso scrive, Cagliostro riconobbe così che il Cristo era già stato annunciato in Egitto come Osiride. Maria veniva riconosciuta come Sofia e dunque Iside. Nacque così in Cagliostro il desiderio di restaurare una iniziazione totale ed equanime che comprendesse sia uomini che donne, secondo rituali massonici paralleli. Riconobbe in sua moglie, Serafina, la sua anima gemella: legati da un comune karma, capeggiavano insieme la massoneria egizia. Lei era la Gran Sacerdotessa a capo delle sorelle iniziate; lui era a capo dei fratelli come il Gran Cofto, il titolo iniziatico del suo maestro interiore. Capace di invocare esseri spirituali, leggere il destino delle persone guardando negli occhi, prevedere il futuro dei popoli, Cagliostro si fece foriero della Rosacroce in tutta l'Europa. Il suo percorso di rigenerazione comprendeva la conoscenza dei misteri del pentalfa, ovvero della quintessenza e della pietra filosofale, che insieme portavano all'unione di microcosmo e macrocosmo. Il suo sigillo era un serpente che reggeva una mela, trafitto da una freccia: il simbolo della nuova chiaroveggenza scaturita dall'uccisione dell'antico serpente luciferico.


Quando Cagliostro alla fine della sua vita decise di viaggiare verso Roma, incontrò la prigionia a vita per mano dell’Inquisizione. Egli fece quel suo ultimo viaggio convinto che avrebbe unito la sua chiesa giovannea con quella cattolica, al fine di redimere quest'ultima e da lì estendere la rigenerazione a tutta l’umanità. Prima di scomparire, preannunciò la fine dell’Inquisizione: e così fu. Durante il suo periodo parigino iniziò alla sua massoneria egiziana un giovane chiamato Napoleone Bonaparte, che, una volta in Italia si recò appositamente a visitare il luogo di morte del suo Maestro, di cui mai furono ritrovate le spoglie.


Per avere un'idea della statura iniziatica della figura di Cagliostro, scissa dalla figura dell'impostore Giuseppe Balsamo, è possibile vedere lo splendido film Cagliostro di Daniele Pettinari del 1975, la cui sceneggiatura di Pier Carpi segue da vicino le indicazioni di Marc Haven e Rudolf Steiner.

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