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Il Castello del Graal

  • Immagine del redattore: Giorgio Tarditi Spagnoli
    Giorgio Tarditi Spagnoli
  • 8 mar
  • Tempo di lettura: 3 min


Per Rudolf Steiner la massoneria “autentica”, cioè che non deriva dal tradimento originario del Segreto Iniziatico, è chiaramente quella “occulta” ovvero quella egizia, specie incarnata nella figura di Cagliostro e a livello ancora più elevato dal suo Maestro St. Germain, che altri non è che la reincarnazione del XVIII secolo di Christian Rosenkreutz.


Infatti, come scrive Werner Greub, in How the Grail Sites Were Found, Willehalm Institute Press (2013), il giardino attorno al castello dell’Ermitage di Arlesheim, il sistema di grotte nelle quali la tradizione vuole che Santa Odilia visse con le sue discepole, è stato costruito sulla base della conoscenza esoterica di Cagliostro. Cagliostro infatti si recò più volte nella regione di Basilea: qui nel 1762, nel comune svizzero di Riehen, venne costruito sotto la direzione di Cagliostro il cosiddetto Padiglione-Cagliostro del Glöcklihof, sede della Loggia Osiris della sua Massoneria Egizia.


Inoltre la moglie Serafina instaurò un saldo rapporto di amicizia con Balbina von Andlau la proprietaria del castello Birseck, che domina la collina sopra Arlesheim. Balbina fece costruire il cosiddetto Giardino Inglese sul terreno intorno al castello Birseck. Venne progettato dal pittore Philip James de Loutherbourg (1740–1812), che fu istruito da Cagliostro stesso nella sua permanenza Londra. Concepirono un percorso iniziatico nelle grotte, le quali vennero consacrate a varie divinità come Apollo, Diana e Proserpina. A quel tempo la zona divenne molto famosa grazie all’influenza di Cagliostro.


Originariamente il giardino fu usato come rifugio per alcuni monaci irlandesi. Odilia (662–720) di Hoehnbourg si rifugiò in queste caverne, venendo iniziata ai misteri del cristianesimo esoterico dagli stessi monaci. Odilia era la figlia del duca di Alsazia, di religione pagana. Ella nacque cieca ma al momento del battesimo riacquisì la vista, con questo indicando che i Misteri Pagani si erano ormai del tutto oscurati e che solo il Cristo poteva ora ridarvi la luce. Successivamente Odilia torno in Alsazia dove fondò un monastero sul Mont Sainte-Odile o Odilienberg, da dove “irradiava la luce cristiana nell’antica oscurità pagana”.


Steiner era a conoscenza di tutte queste connessioni con la corrente spirituale del cristianesimo esoterico e di quella rosicruciana rappresentata da Cagliostro quando fu donata la collina di Dornach dove ebbe finalmente il permesso di costruire il Goetheanum: questo risulterebbe anche da conversazioni private. Il tutto è stato documentato dallo studioso del Graal Werner Greub, in un libro capace di sollevare il velo sulla questione della storicità del ciclo del Graal grazie alle precise indicazioni astronomiche date da Wolfram von Eschenbach stesso, a sua volta riprendendo il Kyot, che Steiner riteneva una personalità realmente esistita.


Su queste basi, Steiner avrebbe identificato l’Ermitage come un sacro luogo celtico vicino al Munsalvaesche, il castello del Graal descritto da Wolfram von Eschenbach, che dunque non sarebbe il Montsegur dei catari. Fu qui che Parsifal, cercando il Castello del Graal, ebbe il suo incontro di destino con lo zio Trevrizent e Sigune, i quali vivevano come eremiti nelle grotte della zona. Dunque il complesso del castello Birseck, dell’Ermitage e del Goetheanum formano una geografia misterica lungo cui passa un asse dagli Antichi ai Nuovi Misteri: dalle grotte di Cagliostro dedicate agli dei, gli Spiriti dei Pianeti, gli Elohim, al colle del Goetheanum dedicato al Cristo.


In particolare la grotta di Apollo è la grotta dell’incontro tra Parsifal e Trevrizent, la quale agisce come un Tholos, ovvero una grotta iniziatica capace di lasciar passare la luce in determinati periodi dell’anno, esattamente come accadeva per il Tempietto di Malsch e il Tempio di Stoccarda, in cui la luce colpiva la colonna di Saturno alle 9:00 di mattina dell’equinozio di primavera, per poi colpire tutte le colonne fino a quella di Venere.


Particolare è anche il parallelismo tra i 12 seggi degli Apostoli nelle operazioni di quarantena Arcana Arcanorum, i quattro massimi gradi occulti di Cagliostro, e i 12 troni alla base delle colonne dello Zodiaco nella piccola cupola del Primo Goetheanum. Steiner aveva formalmente acquisito tali gradi (87°, 88°, 89°, 90°) della cosiddetta Scala di Napoli.


Steiner li rinnovò gli Arcana Arcanorum alla luce dei Nuovi Misteri per il lavoro individuale del Servizio di Misraim. Il numero 12 è lo stesso della Cerchia dei Dodici a cui si aggiunge Rudolf Steiner stesso. 13, il numero del Sole al centro dello Zodiaco, del Cristo intorno ai discepoli, dei Cavalieri della Tavola Rotonda intorno al Graal e dell’iniziazione dei Dodici Maestri intorno al Tredicesimo, quel giovinetto che successivamente si incarnò in Christian Rosenkreutz.

 
 
 

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